La gravidanza è un evento che comporta cambiamenti psichici e fisici nella donna, oltre che cambiamenti nella coppia e nelle rispettive famiglie d’origine. L’essere madre modifica ed amplia la propria identità femminile e arricchisce il proprio mondo interiore di fantasie, sogni, speranze, ma anche angosce e paure.
Alcuni conflitti possono riemergere e trovare una risoluzione, altri possono nascere con l’arrivo della notizia della gravidanza. La donna si trova a vivere al contempo i cambiamenti del suo corpo, che la costringono ad una rivisitazione della sua immagine corporea, e i cambiamenti delle sue relazioni.
I sentimenti che si provano di fronte alla scoperta di essere incinta possono essere contrastanti, così come durante tutto l’arco della gravidanza. La maggior sensibilità può far sentire la donna più vulnerabile e la storia di vita della donna e della coppia possono creare elementi protettivi o di rischio in questo delicato momento, rappresentato dalla gravidanza.
Il livello di stress percepito è connesso anche al livello di self efficacy percepito, a quanto, cioè, i genitori si sentono competenti nel loro ruolo. In questo giocano un ruolo importante le aspettative che ciascuna persona ha su di sé: quanto più sono elevate, tanto più aumenta il rischio di non sentirsi “efficaci”.
Allo stesso tempo, anche l’aiuto da parte di familiari e amici contribuisce a ridurre lo stress percepito e ad aumentare il livello di self efficacy.
Tutto si arricchisce di complessità, a cui si aggiunge la complessità di questo momento che stiamo vivendo, in cui tutto sembra scandito dai ritmi e le imposizioni del coronavirus.
Il coronavirus, un evento a cui le future madri e i futuri padri si possono sentire impreparati, impotenti, vulnerabili.
Alle domande e alle preoccupazioni che la gravidanza può far sorgere si aggiungono quelle legate alle incertezze di questo momento: quali conseguenze può portare al nascituro? Potrò allattare se contraggo il virus? Ci sarà qualcuno con me al momento del parto? Ce la farò dopo il parto? Potrò ricevere l’aiuto dei miei cari? Potrò tornare a lavoro? Queste sono solo alcune domande che aprono a storie, emozioni e significati diversi per ciascuna donna.
Non essendoci precedenti presenti in memoria di questo momento di pandemia, è difficile anche attingere a risorse comunitarie,normalmente invece in grado di fornirci risposte e strumenti certi o quantomeno rassicuranti. Vengono meno quindi i punti di riferimento e questo fa sì che si amplifichino ansie, incertezze e un profondo senso di solitudine. Possono emergere sensi di colpa legati al mettere al mondo un figlio proprio in questo momento, o la paura di arrivare all’ennesima delusione dopo i molteplici tentativi fatti in precedenza.
La complessità di tutti questi vissuti richiede di essere esplorata e abitata, anche in uno spazio congiunto con il partner e con uno psicologo in grado di restituire dignità a quelle domande e a quei vissuti, senza che siano appiattiti a facili rassicurazioni. Ciascuna domanda, come ciascun vissuto emotivo, contiene una parte di te, che richiede di essere consapevolizzata, espressa e integrata con le altre, molteplici sfumature e risorse della tua identità.
Per questo quello che voglio proporre non è una facile risoluzione di questa complessità, ma alcuni modi per ritrovare una sensazione di presenza e di guida nella e della vostra vita.
Accanto a questo, una piccola meditazione (che può essere fatta in qualsiasi epoca gestazionale) che possa favorire il ritrovo di momenti di calma e connessione con il proprio piccolo/a.
- Scegli al massimo un momento al giorno per informarti e solo da fonti autorevoli: il tuo bambino/a è in grado di percepire le tue emozioni. La sovraesposizione a immagini, notizie e video legate al coronavirus, produce angoscia e uno stato di allarme che hanno un impatto negativo sul nascituro.
- Trasforma il periodo di isolamento in un momento di cura e connessione profonda con il tuo bambino/a. Ritagliati uno spazio di tempo per coccolarti e coccolare il tuo bambino/a attraverso auto massaggi con creme o oli, o massaggi dal partner.
Se ti è possibile fai dei bagni caldi con oli profumati per riprendere un contatto piacevole con il tuo corpo.
L’acqua, con il suo contatto e i suoi suoni, è in grado di calmare la mente e richiamare quell’elemento primordiale in cui tu stessa eri immersa: il liquido amniotico, fungendo così da elemento di connessione con il tuo piccolo/a.
Fai esercizi di rilassamento, respirazione e yoga. Le emozioni positive suscitate da queste attività, nutriranno il benessere del tuo bambino/a e contribuiranno ad uno sviluppo sano ottimizzandone i potenziali. - Isolamento non significa essere soli: condividi le tue preoccupazioni, crea momenti di svago con le persone che ami attraverso chiamate, videochiamate e qualsiasi altra modalità ti permetta di sentirti in contatto con loro. Prendi questo momento come un’opportunità per dare valore ai legami e a ciò che era diventato scontato, sapendo che tornerà il momento in cui potrai riabbracciare vis a vis le persone a te care, dando un significato più profondo a quegli abbracci, con un sentire più pieno.
- E’ normale avere paura. Sai che hai una piccola creatura da proteggere, ripeti a te stessa che stai facendo del tuo meglio, ogni giorno. E’ possibile che talvolta tu possa sentire il desiderio di piangere, farlo permetterà a ciò che senti di uscire, per poi tornare a centrarti sulle attività che ti rassicurano e ti fanno stare bene. Ricordati che puoi controllare l’intensità delle tue emozioni attraverso il tuo respiro, allungando il tempo dell’espirazione, e quando ne avrai abbassato l’ intensità, potrai chiederti quale bisogno ti comunicano e cosa puoi fare per soddisfarlo.
- E’ possibile che tu possa sentire sentimenti contrastanti quali gioia e tristezza.
Accogli entrambi, senza respingere l’emozione che pensi non “debba” esserci; ogni emozione è preziosa, in quanto custodisce un tuo bisogno e una parte di te. Ascoltala e chiediti: “cosa mi sta comunicando?”. Non ci sono emozioni giuste o sbagliate, la complessità dei cambiamenti che stai vivendo richiede la presenza di più emozioni, anche in contrasto l’una con l’altra. - Concediti di sbagliare senza essere troppo severa con te stessa. Il percepirsi genitori inizia già dalla gravidanza, attraverso tutte quelle azioni quotidiane che facciamo che hanno a che fare con il piccolo/a, dal nutrirsi, al parlare con il bambino, al ricordarsi di prendere vitamine e molto altro. Ogni giorno è possibile che non venga fatto tutto in modo “corretto”, bene, sperimenta fin da adesso la possibilità di sbagliare, il tuo essere fallibile, come parte integrante del tuo essere genitore, del tuo essere umano. Senza quella parte infatti, non sarebbe possibile nessun contatto, neppure con il tuo bambino/a.
- Dona una parte del tempo che hai a disposizione alla gravidanza, per informarti sulla gestazione, l’allattamento, seguire corsi pre-parto on line e preparare tutto quello che ti occorrerà.
- E’ normale essere preoccupati per il lavoro. Concentrati su ciò che puoi fare un giorno alla volta, senza andare troppo oltre. Prova a pensare a modalità alternative per svolgere il tuo lavoro anche da casa. Concentrati su ciò che hai e che puoi avere, piuttosto che rimuginare su ciò che non puoi più fare. Trova nuovi stimoli e nuovi interessi, coltivali e nota se possono diventare anche produttivi in termini economici. Tutto ciò che è immaginabile è creabile, e dunque, possibile.
- Rafforza il tuo sistema immunitario coltivando le emozioni piacevoli con attività per te gratificanti. Nutrirsi bene non significa farlo solo con il cibo, ma anche attraverso tutto quello che facciamo. Fai esercizio fisico per consentire al corpo di rimanere in forma e scaricare le tensioni.
- Riposati adeguatamente. Agevola un buon sonno con una tisana, un bagno caldo, un massaggio o una musica rilassante.
- Mantieni per quanto possibile la tua routine: ancorarsi a ciò che è certo, noto e prevedibile, ristabilisce una sensazione di sicurezza.
- Canta, ridi, balla e parla di tutto ciò che ti fa sorridere e ti dona emozioni piacevoli che, oltre a nutrire te, nutriranno anche il tuo piccolo/a.
- Àncorati al qui e ora, a quello che stai facendo con tutto il corpo e tutta la mente, così che tu possa sentire che tu e il tuo bambino siete vivi, al sicuro, nonostante tutto.
Video di Meditazione in gravidanza:
rilassamento e connessione con il proprio piccolo/a.