Nella mia pratica professionale utilizzo un approccio integrato che attinge dal modello Umanistico e Bioenergetico, in cui confluiscono tecniche provenienti da altri approcci, quali l’ Arteterapia, le tecniche cognitive e comportamentali, le tecniche psicoanimatorie, e la Gestalt.
Questo mi permette di adattare le tecniche sulla base della singola persona, così che diventino uno stimolo e motore di crescita, piuttosto che un protocollo in cui costringere il paziente ad adattarsi.
Il fine della Psicoterapia Umanistica Integrata è far emergere tutti i vari aspetti della personalità, così da poterne accogliere bisogni, desideri, emozioni, sentimenti e talenti.
Spesso la cultura, l’educazione e le esperienze di vita bloccano questo naturale processo di auto sviluppo e di autorealizzazione, dando vita a disturbi, malesseri o periodi di stallo.
La Psicoterapia Umanistica Integrata aiuta la persona a riappropriarsi della propria natura intima, del suo vero Sé, accogliendo bisogni e desideri, per una piena realizzazione ed espressione della propria essenza naturale e spirituale.
Nella Psicoterapia vengono perciò usate tecniche verbali e non verbali, come il lavoro sul corpo, che allenta le tensioni muscolari espressione di tensioni e rigidità psichiche, approfondisce la respirazione, strumento di consapevolezza ed espressione delle proprie emozioni e di chi siamo, e permette un movimento più fluido, espressione del proprio naturale movimento interiore.
Altri esempi sono l’uso della Psicoanimazione e dell’Arteterapia, che permette di accedere alle parti inconsce della persona, agli aspetti di sé sopiti, rifiutati o dimenticati attraverso canali artistici e creativi; le tecniche cognitive e comportamentali, che permettono di valutare quali pensieri e comportamenti risultano disfunzionali, così da trovare nuovi pensieri e comportamenti più adattivi; l’analisi dei sogni, che consente di attivare nuovi significati e portare alla luce parti di sé in ombra.
Il fine ultimo della Psicoterapia Umanistica Integrata consiste dunque nell’autorealizzazione e nell’autenticità della persona, liberandosi così, una ad una, dalle maschere che la separano da se stessa. Solo allora il vero potenziale umano può svilupparsi.